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Come bollente ferro alla fucina
piego la rima, cadenzando il ritmo
ed il battito del tempo che respira
in vuoti e pieni, in ansie di parole
che inarcandosi s’attorcono, si
svolgono, danzano e si piegano
ricadono e s’avvolgono, trafitte
da colpi ed emozioni dell’anima.
Ne faccio mezzo al decifrar la vita,
impalcatura e trina sottile del pensiero:
- indispensabile passaggio all’essere
ed evolvere - nel quotidiano mio.
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© Luciana
7 commenti:
Dovrei ricordarmene e recitarla stringendo i denti quando tento di forzare la materia che più dura di me non vuol mollare...Invece d'imprecare:-)
Caspita, non ci avevo pensato: sembra davvero "intagliata e forgiata" a tua misura e consumo, questa poesia!
E allora, ne estendo con molto piacere la dedica proprio a te: abile artista scultore e "forgiatore"... di materia concreta, anzichè solo di parole!
Luciana
Comunque vada, imprecheró di meno e semmai lo faro cercheró di farlo in rime:-)Grazie per la dedica.
Psst: A proposito di rime, hai già provato a scrivere testi per far delle canzoni?
No, proprio mai provato...orecchio musicale (ma orecchio in genere, per la verità) piuttosto scarsino... e poi... son stonata come una campana stonata...eheheh...
La rima la necessita' di inserirla a volte va a discapito del reale senso della poesia.....
Mi piace molto il forgiare parole per piegarle alla vita.
Tutto diventa "verso" e "cifra" nelle mani di chi de_scrive.
Sei molto brava, ma davvero!
Grazie di essere passata,
Ginevra
therightchoice.splinder.com
La poesia è specchio della vita - anche se in uqanto tale può permettersi di 'giocare' al limite fra realtà e fantasia...
Grazie per la tua visita Ginevra e per il tuo apprezzamento. (Fa sempre grande piacere, il "vibrare in sintonia" con chi legge)
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