martedì 9 dicembre 2008

Natale, nel mio cuore

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(La Natività, nel mio presepe)


Tra le muschiate fragranze del Presepe,
riporta nel mio cuore, o Bimbo Santo,
la serenità delle memorie d’un tempo, mai perdute.

Mille fiocchi d’una neve amica
ricopriranno di candore nuovo ogni rimpianto:
rivivranno, in fremiti lontani, le carezze dell’infanzia.

Con meraviglia e con stupore ancora
risentirò narrarmi di Natali antichi
le voci amate, a riportarmene l’incanto.

Nell’atmosfera del Presepe vivente,
nel profumo incensato della Messa Santa,
ritroverò più vivo il senso dell’attesa.

Nell’emozione degli abbracci amati,
nella meraviglia del sorriso del cuore
ritroverò appieno tutto il senso dell’Amore;

mille fiocchi d’una neve amica
ricopriranno di candore nuovo
ogni ferita, ogni amarezza della vita.

E nell’intimità più profonda dell’essere,
nelle vibrazioni del mio e dei nostri cuori uniti,
sarà allora, questo, veramente Natale.

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© Luciana
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4 commenti:

DR ha detto...

Hai ragione: l'incanto del Natale ci proviene dal mondo fatato dell'infanzia. Non mi dolgo che sia passata, ma ne lucido gli ori e gli ottoni ogni volta che è possibile. Natale con le sue suggestioni e i suoi ricordi è il momento perfetto. Senza cadere nel consumismo in maniera sfrenata e vivendo con partecipazione questa Attesa che avrà la sua manifestazione principale nei riti della Vigilia e del 25 dicembre. Il resto è contorno.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

...ed anche questa volta, la pensiamo precisamente allo stesso modo, Daniele: sottolineo tutto - e non cambierei neppure una virgola, nel tuo commento!

Censorina ha detto...

E' bellissima. E' questo il vero Natale, preceduto dal tempo dell' attesa. Un Natale senza luci e lustrini esteriori, ma con una luce che arriva ai nostri cuori.
I miei Natali di bimba sono molto lontani, ma ogni anno questa festa mi riporta a quando i miei figli erano piccoli e vivevano con gioia questo grande giorno. Preparavi il presepe per loro e questo mi riportava alla mia infanzia.
Grazie, Luciana di questo post. Paola

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

E' vero, Paola! Anch'io ricordo i Natali dell'infanzia di mia figlia come un periodo dolcissimo, in cui la proiezione dell'amore e degli affetti brillava come se si potesse esemplificare in quegli addobbi, in qui colori ed in quell'attesa magicamente coinvolgente. In quel caso però, i lustrini non sono simbolo di consumismo, ma simbolo della gioia leggera ed intensa che si trasmette da cuore a cuore. Poi poco alla volta i figli crescono, i nonni sono presenti solo nei nostri ricordi. E la magìa immensa del Natale, si condensa tutta lì: nel cuore.